I bambini e ragazzi della scuola di Shanti Bhavan

“Là, in quel luogo dove il sole al tramonto colora di rosa monumenti millenari dalla bellezza unica, sorge una terra carica di contrasti e magia: l’India. (…)

Per fortuna esistono realtà speciali che riescono a costruire il futuro di chi ha le chiavi del domani e può contribuire davvero al cambiamento di un Paese dal fascino spirituale e architettonico non indifferente. È il caso di Shanti Bhavan, che significa letteralmente “Oasi di Pace”, la scuola di eccellenza che esalta le capacità e coltiva il genio di chi alla nascita sembra proprio avere un destino segnato.
 
Shanti Bhavan ha sede nell’estremo nord dello Stato del Tamil Nadu, a est di Bangalore, e non ha fini di lucro. A fondarla, esattamente 20 anni fa, l’imprenditore, docente e autore Dr. Abraham M. George nell’ambito dei progetti realizzati dalla George Foundation (TGF). Ogni anno segue bambini dai 4 ai 18 anni, che soggiornano a scuola per tutto l’anno, allontanandosi per tornare dalle famiglie di origine solo per le pause estive e invernali. La frequenza per loro è gratuita e sono compresi i pasti, i vestiti, il pernottamento, l’educazione e l’assistenza in generale, sanitaria ed emotiva. La scuola consente agli studenti di sostenere anche gli esami intorno al dodicesimo anno di età e di essere seguiti durante la formazione universitaria.

Oggi ospita circa 250 bambini, che provengono da baraccopoli e villaggi rurali, in parte legati alla casta degli intoccabili, quindi precedentemente vittime di gravi discriminazioni sociali. Shanti Bhavan rappresenta per loro l’unica speranza per avere un’educazione di prima classe con materie come l’inglese, la matematica, la chimica, l’informatica, raggiungendo un livello di istruzione pari ai loro coetanei più abbienti. Molti di questi ragazzi, grazie alla scuola, hanno poi trovato lavori a tempo indeterminato in aziende di fama mondiale, come Amazon e Yahoo. Il successo del programma scolastico è anche attestato dai numeri: il 98% dei ragazzi si laurea poi al college e il 97% trova un lavoro a tempo pieno. L’obiettivo è dunque quello di rompere il circolo vizioso della povertà generazionale per dei bambini che, altrimenti, non potrebbero aspirare a una vita diversa. (…)”

Tratto da:

https://www.ilmessaggero.it